Dio mi Ama per le mie debolezze
mi Ama perchè sono piccolo
perchè sono vulnerabile
indifeso contro la mia umanità
mi Ama perchè sono creatura
perchè quando mi ha voluto sapeva che sarei stato così
mi Ama così come sono nato
così come sono cresciuto
mi Ama nel peccato
nella poca fede
mi Ama anche quando non lo scelgo
ancor di più quando lo dimentico
e quando gli volto le spalle...
mi Ama quando non mi amo
e quando non sono Amato
quando tutti sono delusi di me
mi Ama in ogni situazione e momento della vita
positivo, negativo, di gioia o sofferenza
di ribellione o ascolto
mi Ama sporco o pulito
vestito di stracci
mi Ama nella malattia e nella salute
quando sto male Dio è accanto a me e mi accarezza
"non preoccuparti ci sono io che bado a te"
Dio mi Ama per quello che sono
perchè ancor prima che nascessi
Lui già mi conosceva
mi ha creato come cosa molto buona
Dio mi Ama gratuitamente
con Amore inesauribile
non ha nessuna richiesta da fare
Lui mi ama senza volere nulla in cambio
se non di ridonare il Suo Amore agli altri
...ora che hai letto queste rispondi a questa domanda:
"queste righe le ha scritte il tuo cuore?"
non importa la risposta...
l'unica cosa che ti deve interessare è
che si tratta della Verità
2 commenti:
DIO
Dove sei mio Dio, quando ti cerco.
Dove sei mio Signore, quando le mie angosce mi chiudono il cuore.
Dove sei mio Gesù, quando svanisce la voglia di essere.
Sei nell’esigenza di cercarti.
Sei nelle riflessioni delle angosce.
Sei nel desiderio inconscio di essere.
Sei il mio Dio, la realtà e la consapevolezza delle mie colpe, che Tu con universale Amore quotidianamente perdoni.
Grazie Dio.
Nessuno può togliere a Dio l'uomo, sua creatura prediletta. L'ombra della sete di vendetta umana che avvolge come un gelo spietato il peccatore di qualunque fazione, non potrà mai offuscare il bagliore accecante della luce della misericordia Divina. Anche di fronte al rigoroso dogmatismo della Chiesa, fondato sulla sua limitatezza umana (il vangelo è spesso stato interpretato dall'uomo nella storia in modo incoerente e alla luce di egoistiche convinzioni teologiche), Dio si protende verso l'uomo al di là delle convenzioni e dagli schemi imposti da una morale che non è frutto del buon senso ma di paure ingiustificate e terrorizzanti.
L'allegoria che rappresenta in parte questa mia affermazione (cioè dove dico che Dio si protende verso l'uomo) è rappresentata in uno dei capolavori di Caravaggio: la vocazione di S.Matteo.
Il braccio di Gesù è quasi disteso, inequivocabilmente diretto verso Matteo, in una decisa posizione che sorpassa sia in lunghezza (Dio va molto più lontano) che in altezza (Dio è molto più grande) la mano dell'apostolo Pietro (il quale rappresenta la Chiesa). Caravaggio, fa emergere la mano di Pietro dall'ombra con il suo inconfondibile colpo da "maestro della luce", conferendole un carattere egocentricamente insicuro, timido, come quello di un bambino.
In questa tavola ad olio si vede bene come Dio sia in grado di spingersi oltre quei confini a cui la Chiesa non approderebbe mai da sola (Pietro sarebbe stato in grado di scegliere tra i suoi un esattore delle tasse, a quell'epoca ritenuto una delle figure più indegne nella società?), quindi anche dove l'uomo è peccatore e per questo bandito dalle leggi morali umane (i cui vincoli, lo ribadisco, impediscono alla Chiesa di accettare e comprendere ciò che Dio ha progettato per ciascuno di noi). In tal senso Caravaggio esprime appieno quella che è la sua concezione spirituale interiore, un reprobo assillato dai sensi di colpa a causa del peccato ma nel contempo alla ricerca di una verità carezzevole che identifica nella presenza di Gesù, luogotenente dell'amore di Dio.
Saluti, perdoni il mio sospettabile (ma giustificato...) anticlericalismo oltre alla mia logorrea (che non sottintende a una mia incapacità di ascoltare comunque).
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